Per rispondere a queste nuove richieste, la proprietà si è rivolta al nostro studio non tanto per disegnare uno nuovo spazio chiuso, ma piuttosto per realizzare un ambiente aperto dove poter degustare i vini esperendo contemporaneamente la particolarità dello scenario ambientale, sulla scia della grande tradizione dei giardini storici italiani. Prendendo spunto dal patrimonio vernacolare della zona abbiamo proposto una reinterpretazione della tipologia rurale del Brolo, un modello di spazio ibrido tra interno ed esterno persistente da secoli nelle campagne venete.
Il nuovo Brolo (vincitore del Premio Architettiverona 2021 e menzionato del Premio Architetto Italiano 2022) si aggiunge alla dotazione di spazi dedicati all’accoglienza già realizzati dal nostro studio, attorno alla corte principale a partire dal 2005 fino al 2016 (wine-shop, sale degustazione, barricaia). A differenza di questi spazi chiusi, il nuovo Brolo si sviluppa nella parte posteriore della corte (così come vuole la tradizione locale) e si presenta come un’allungata stanza rettangolare a cielo aperto chiusa sui lati a formare un grande vuoto centrale. Il grande vuoto costituisce il perno fisico, architettonico e simbolico del progetto. In questo spazio, i visitatori possono incontrarsi ed indugiare contemplando il paesaggio attraverso quinte, suggerimenti, cornici, partecipando attivamente alla bellezza del luogo.
Come accade in molti dei nostri lavori, i materiali utilizzati presentano superfici ruvide (pietra sbozzata, cemento armato a facciavista, legno spazzolato, ferro arrugginito) in modo da relazionarsi espressivamente con la luce del sole, portando avanti l’autenticità grezza tipica degli edifici vernacolari della zona. Questa scelta costituisce una precisa presa di posizione ed introduce nel progetto una forte umanizzazione che si ancora ad un legame profondo con il luogo. L’architettura si situa nel contesto cercando un nuovo incontro con le radici del mondo rurale ed una matura e più cosciente relazione con la natura.
Rispetto alla vita contemporanea sempre più veloce e superficiale, il Brolo della cantina Gorgo propone ai visitatori un calibrato microcosmo dove ritrovare la lentezza dello sguardo e vivere un’esperienza completa e attivante. Alla base c’è l’idea di un nuovo viaggio in Italia che non è la nostalgia per qualcosa di perduto, ma la ricerca di una sorta di anabiosi culturale del Bel paese. Il progetto, inoltre, nasconde l’ambizione di una nuova architettura italiana, che è in grado di rifondare il vernacolo, liberandolo dal pittoresco, grazie ad una moderna espressione che sia fortemente contemporanea ma anche senza tempo e in continuità con l’architettura della nostra nazione.
Sotto il profilo compositivo ed architettonico, il Brolo è composto da nove diversi elementi che risolvono le criticità del sito e ne enfatizzano le potenzialità.
sviluppo temporale: cantina gorgo _ parte I, la cantina, 2005 (2), parte III, il brolo, 2021 (1), cantina gorgo _ parte IV, la vinificazione, progetto 2020 (3)
Immagini del quaderno sul quale è stata disegnata la prima versione del progetto. Formato 13x21cm chiuso, 21x295cm aperto.
video del quaderno sul quale è stata disegnata la prima versione del progetto
foto dell'evento premio architetti verona tenutosi a Costermano.
Cantina Gorgo parte III - un brolo verso il vigneto
Location: Custoza, Veneto, Italia
Anno: 2021
Architetto: Filippo Bricolo - Bricolo Falsarella
Team: Francesca Falsarella, Giacomo Scabbio, Elisa Bettinazzi, Nicolò Garonzi, Filippo Marcolongo, Paolo Zerman
Fotografie opera finita: Atelier XYZ