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corte renèe

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Immerso tra il verde delle colline del Lago di Garda, un casale dell'800 rinasce grazie ad un progetto di recupero che ha visto la realizzazione di una piccola struttura ricettiva che rispetta la cultura e la tradizione del territorio: Corte Renèe (menzione al premio Architetto Italiano 2024).






Mentre stavamo realizzando alcuni edifici nel paesaggio (Villa Tarika, San Rocco house, Cantina Bulgarini) ci è stato chiesto di disegnare il recupero di due edifici agricoli in sasso per trasformarli in un resort a scopo turistico. Questa operazione richiedeva l’inserimento di un grande numero di nuovi elementi: una torre di accesso, aperture nei vecchi muri, divisioni interne, mobili, scale, sistemi di isolamento termico, nuovi impianti, informazioni. Ci siamo chiesti come riuscire ad inserire questi nuovi elementi senza compromettere il fascino ed il delicato equilibrio delle vecchie strutture. Certamente sarebbe risultato difficile farlo utilizzando in maniera diretta elementi derivanti dal processo industriale basati sulle idee di controllo, pulizia e precisione, idee in totale contrasto con le imperfezioni umanizzanti dei rustici esistenti. Il problema stava nella diversità esistente tra processo costruttivo del vecchio e del nuovo. La bellezza di un muro in sasso è data dal disordine organizzato della sua posa e dall’assenza di finiture aggiuntive e coprenti, così per tutti gli elementi delle strutture esistenti. Per armonizzare il nuovo con il vecchio bisognava che i nuovi elementi fossero l’esisto di un processo costruttivo evidente e non nascosto e che questo processo generasse una sorta di naturale imperfezione.



Corte Renée prima dell’intervento (Primo sopralluogo di rilievo_Dicembre 2019)


 
L’intervento si è sviluppato seguendo due strade: il restauro conservativo delle strutture esistenti e l’inserimento di dispositivi critici per le nuove esigenze di vita. Ogni nuovo elemento è stato disegnato in modo da riproporre le tre condizioni presenti nella vecchia costruzione: l’evidenza del processo costruttivo, l’imperfezione materica generata dalle modalità costruttive stesse e la nudità (assenza di finiture superficiali coprenti).













La tradizione è l’applicazione di regole tramandate non più riutilizzabili integralmente. Era necessario fissare nuovi ordini. Per ogni necessità abbiamo scritto una nuova regola. Le nuove parti e le vecchie strutture appaiono diverse ma sono legate da una comune radicalità generativa. Un manuale di 32 regole raccoglie le modalità esecutive utilizzate per la realizzazione di ognuno dei nuovi dispositivi.




Diagramma che illustra l’inserimento dei nuovi dispositivi critici







Regola 1: I nuovi gradini in pietra sono sorretti da tubi quadri pieni ruotati di 45°, reinterpretazione di Palazzo Abatellis.


















I nuovi solai della torre d’angolo sono a sbalzo a partire dal nucleo centrale in questo modo non toccano i muri originali dei due rustici.


















Le regole 14 e 15 del manuale riguardano le nuove murature. Volevamo che le nuove parti in elevazione appartenessero all’ambiente come accadeva per le murature dei due rustici. Per i muri esistenti il senso di appartenenza era dato dall’essere stati costruiti con lo stesso materiale del paesaggio. I contadini costruivano raccogliendo i sassi direttamente dai campi. I sassi erano arrivati lì con lo scioglimento del ghiacciaio del Garda che aveva dato forma alle colline moreniche. I piccoli massi venivano raccolti e posati direttamente nelle murature, la malta era impastata con la sabbia dei fiumi. La bellezza di questi muri è data da questo equilibrio di intenzionalità e caso, natura ed artificio, ordine e disordine. Ci siamo chiesti com’era possibile riportare in vita in maniera contemporanea questo mondo. Nello stesso momento, a pochi chilometri di distanza, stavamo costruendo alcuni nuovi edifici in zona rurale (Ristorante Tamburino Sardo, San Rocco house, Corte Vittoria). In questi edifici stavamo sperimentando la costruzione di muri in cemento additivato con le terre/sabbie dei luoghi, i muri venivano poi lavati ottenendo una superficie grezza e scabra che formava un dialogo con gli intonaci esistenti da secoli in questi territori. Abbiamo pensato di inserire i sassi nel cemento armato additivato e poi lavarlo la mattina dopo per togliere il disattivante messo sui casseri. Era una tecnica simile a quella usata in maniera spontanea in diverse parti del mondo ma anche da alcuni maestri. La torre è stata costruita in questo modo (regola 14) mentre i muri divisori del giardino ed i basamenti sono costruiti con la stessa composizione ma senza sassi (regola 15). Tutte le parti di isolamento sono state inserite internamente e coperte con un intonaco lavato con inerti reinterpretando le vecchie soluzioni (regola 28).





Regola 11: dei volumi in ferro rendono abitabili gli archi esistenti.


Regola 20: abbiamo disegnato un lettering in tonidini di ferro piegati, utilizzato per all'ingresso di ogni stanza, i cui nomi riprendono ciascuno un
elemento della funzione precedente.







Regola 11
 

Regole 8 e 9



 






Corte Renèe

Progetto / project
Filippo Bricolo - 2019-2022

Direzione lavori / construction supervision
Francesca Falsarella - 2022-2024

Collaboratori/collaborators
Valeria Righetti

Piano di sicurezza in fase di progetto ed esecuzione/ safety plan in the project and execution phase
Justin De Maio

Strutture / structural engineering
Ezio Franzolin

Geologia / geology
Cesare Bagolini

Imprese / contractors
Cressoni Costruzioni di Cressoni S. e C. snc (opere edili), Carpenteria Metallica Valbusa snc (opere in ferro), Vecchio Stile snc di Franco e Alessandro Marogna (mobili in legno), Dalle Pezze Luciano srl (pavimentazioni e ripiani in pietra), Tecno.Bi.Tre srl (pavimentazioni in cemento e resine), Pintus srl (pitture), Qu-lighting (illuminazione), Falegnameria Formenti srl (serramenti), Sebino Frame srl (serramenti Secco Sistemi), Quadro Design (rubinetterie lavabi), Tecnolux snc (Impianto elettrico), Idrotec di De Beni Massimiliano (impianto idraulico), Ergon (termotecnici), H20 (piscina), Tecnica Verde srl (opere a verde)

Cronologia / chronology
2019 -2024: progetto e realizzazione

Localizzazione / location
Oliosi, Castelnuovo del Garda, Verona, Veneto, Italia

Fotografie / photos
Pietro Savorelli (savorelli associati)
Filippo Bricolo e studio bricolo falsarella (foto dello stato di fatto e del cantiere)

Dati dimensionali / dimensional data
2400 mq superficie del lotto